La grande famiglia delle Professioni Digitali cresce sempre di più.
Copywriters, Digital Marketers, Programmatori, Grafici, Video Editors e Sviluppatori ormai invadono il web, senza esclusione di colpi!
Questo perchè le figure professionali richieste dai mercati internazionali aumentano a dismisura. Il mondo del Business cerca costantemente nuove competenze tecniche e relazionali, creatività, flessibilità e apertura mentale.
Dunque sono in moltissimi a maturare l’idea di mettersi in proprio ed iniziare a lavorare online, ma spesso si scontrano contro la tanto temuta barriera burocratica del Fisco Italiano, dell’INPS e delle tasse, in un labirinto giuridico che potrebbe scoraggiare i meno determinati.
In questo articolo ti do qualche dritta su come essere ufficialmente “riconosciuto” dalle Autorità Italiane come contribuente che rientra nella categoria dei Professionisti Digitali e lavorare in piena legalità.
Partiamo da una domanda che probabilmente ti sarai fatto:
Indice:
ToggleQuando mi conviene aprire la mia Partita IVA?
Nella maggior parte dei casi, Professionisti Digitali si diventa, non si nasce.
Ma che significa?
Vuol dire che sono molto frequenti i casi in cui, ad approcciarsi ad una Professione Digitale sono persone che già svolgono un lavoro da dipendente full-time, o che vogliono “testare” il mercato prima di buttarsi a testa bassa nella mischia.
Insomma, sono aspiranti lavoratori autonomi digitali che muovono i primi passi verso questo enorme Mondo.
Ma aprire questa benedetta Partita IVA può spaventare, soprattutto se non si conoscono i risvolti fiscali e gli obblighi ad essa correlati. Quindi, conviene aprirla?
La Prestazione Occasionale
Una cosa è certa: per diventare dei veri e propri Professionisti Digitali bisogna aprire una Partita IVA.
Ma attenzione: Non è necessario aprire la Partita IVA sin dal primo lavoro svolto per il primo cliente.
Infatti, la normativa vigente in Italia ammette la possibilità di svolgere prestazioni di lavoro occasionale, intendendosi per tali le attività lavorative che danno luogo nel corso di un anno civile (1° gennaio – 31 dicembre di ciascun anno) a:
• Compensi di importo complessivamente non superiore a €5.000
• Compensi di importo non superiore a €2.500 per ciascun cliente
Per configurarsi come prestazione di lavoro occasionale è inoltre previsto che l’attività del professionista digitale sia svolta in maniera saltuaria e sporadica.
In poche parole, il Fisco riconosce come attività professionale occasionale che può essere svolta senza Partita IVA:
“Qualsiasi attività di lavoro caratterizzata dall’assenza di abitualità, professionalità, continuità e coordinazione“
La prestazione occasione non è un escamotage per evitare di aprire la Partita IVA e lavorare come Professionista Digitale, ma è semplicemente un modo per “affacciarsi” sul mercato e fare i primi lavori nel proprio settore, senza una particolare organizzazione e strutturazione del proprio lavoro (es. sito web, pagina instagram dedicata alla propria attività, prezzario, ecc.).
Scegliere la tempistica giusta
Abbiamo visto che la prestazione occasionale non si sostituisce alla Partita IVA e che per “fare sul serio” bisogna aprirne una.
Ma quando?
Sul piano strettamente normativo, è importante che tu abbia la tua Partita IVA prima dell’emissione della prima fattura.
Tuttavia, potresti avvantaggiarti ed iniziare ad aprirla in via preventiva, in fase di strutturazione del tuo lavoro. Ad esempio, quando stai creando la tua pagina social da professionista digitale, o in fase di creazione del sito web o landing page: mostrare il tuo numero di Partita IVA è già un primo importante biglietto da visita per i potenziali clienti.
Se hai deciso di lanciarti del mondo delle Professioni Digitali e di iniziare a lavorare sistematicamente, nella tua to-do list deve necessariamente rientrare l’apertura di una Partita IVA, in quanto, come abbiamo visto, è necessaria se la tua attività non è semplicemente saltuaria e sporadica, ma è organizzata per fornire servizi su base ricorrente.
In altre parole, se vuoi svolgere una Professione Digitale devi aprire una Partita IVA prima di iniziare a fatturare, indipendentemente dall’ammontare dei compensi annui.
Un esempio di to-do list da seguire potrebbe essere:
- Formulare un elenco di servizi da offrire ai potenziali clienti
- Determinare un prezzario o stabilire un range approssimativo delle tue tariffe
- Creare un sito web e pagine social per sponsorizzare la tua attività
- Iniziare a proporre preventivi ai potenziali clienti
- Aprire la Partita IVA
- Fatturare
E’ una questione prettamente mentale: quando decidi davvero di iniziare a lavorare come professionista digitale e ti senti pronto per questa nuova avventura, allora è quello il momento di aprire la tua Partita IVA!
Come apro la mia Partita IVA?
La strada che consiglio a tutti è forse la più banale, ma sicuramente la più sicura: rivolgiti ad un professionista!
Improvvisare in un campo in cui non si è competente non è quasi mai una scelta efficace, in quanto si rischia di commettere errori stupidi a cui poi dover rimediare in futuro, pagando ugualmente i servizi di un commercialista. Tanto vale farsi seguire sin da subito.
Tuttavia, se vuoi procedere da solo all’apertura della Partita IVA, sappi che per prima cosa devi compilare e trasmettere il Modello AA9/12 all’Agenzia delle Entrate.

Il Modello AA9/12 contiene tutte le informazioni relative alla tua persona e all’attività professionale che intendi svolgere.
Tra le parti più delicate da compilare vi è il Codice ATECO e il Regime Fiscale.
Codice ATECO
Il codice Ateco è una combinazione alfanumerica che identifica la tua un’attività economica. Le lettere individuano il macro-settore economico mentre i numeri (da due fino a sei cifre) rappresentano, con diversi gradi di dettaglio, le specifiche articolazioni e sottocategorie dei settori stessi.
Quali sono i Codici ATECO per le Professioni Digitali?
Tra le Professioni Digitali che vanno per la maggiore, ve ne sono tante che attualmente non sono associate ad un Codice ATECO specifico, in quanto sono attività relativamente nuove sul mercato.
In questi casi bisogna scegliere il Codice ATECO che più si avvicina al tipo di attività.
Normalmente, i Codici ATECO che si utilizzano per le Professioni Digitali sono:
Professione Digitale | Codice ATECO |
Copywriter | 70.21.00 – Relazioni pubbliche e comunicazione 63.99.00 – Altre attività dei servizi di informazione NCA |
Digital Marketer | 73.11.01 – Ideazione di campagne pubblicitarie |
Programmatore | 62.01.00 – Produzione di software non connesso all’edizione |
Grafico | 74.10.29 – Altre attività dei disegnatori grafici |
Video Maker e Video Editor | 74.20.19 – Altre attività di riprese fotografiche |
Puoi ricercare il Codice ATECO più adatto per la tua attività sul sito Codiceateco.it
Regime Fiscale
Quando apri la tua Partita IVA devi scegliere il Regime Fiscale da utilizzare.
Questa è una scelta particolarmente importante, in quanto impatterà sulla modalità con cui dovrai calcolare l’imposta sul tuo reddito.
I Regimi Fiscali tra cui scegliere come Professionista Digitale in proprio sono:
• Regime Ordinario
Il Regime Ordinario prevede la possibilità di poter “scaricare” dal reddito imponibile i costi relativi allo svolgimento della tua attività.
Di conseguenza, è consigliabile optare per il Regime Ordinario se prevedi di dover sostenere costi professionali importanti, come ad esempio pubblicità, acquisto di domini, acquisto di servizi di hosting, sponsorizzate per te e per i tuoi clienti, spese di cancelleria, attrezzature, locazioni passive, corsi di specializzazione, servizi di agenzie di marketing, ecc.
Il Regime Ordinario è soggetto alla normale tassazione IRPEF, in base alle diverse aliquote da applicare ai vari scaglio di reddito.
• Regime Forfettario
Il Regime Forfettario, a differenza del Regime Ordinario, non ti permette di scaricare alcun costo dal tuo reddito imponibile.
Tuttavia, prevede delle aliquote fiscali decisamente più vantaggiose rispetto all’IRPEF:
5% per i primi 5 anni di attività
15% dal sesto anno di attività in poi
Il reddito imponibile su cui applicare queste aliquote viene calcolato con un Coefficiente di Redditività, espresso in valori percentuali e diverso per i vari settori di attività.
Il Regime Forfettario può essere scelto solo da chi fattura meno di €65.000 all’anno e risulta particolarmente conveniente per coloro che svolgono un’attività con pochi costi da scaricare, come ad esempio i Copywriters, che lavorano principalmente con la propria abilità ed esperienza.
Se apro una Partita IVA devo pagare i Contributi?
Risposta secca: Sì
Con l’apertura della Partita IVA scatta l’obbligo di iscriversi ad una cassa previdenziale.
Per alcune professioni è prevista una Cassa dedicata, come ad esempio per gli Avvocati, i Commercialisti, i Biologi e gli Architetti.
Se hai un’e-commerce, devi iscriverti all’INPS nella sezione Artigiani e Commercianti e pagare i contributi con un’aliquota del 24,48%.
In tutti gli altri casi, i Professionisti Digitali devono iscriversi alla Gestione Separata INPS.
In altre parole, devono iscriversi alla Gestione Separata INPS i liberi professionisti senza cassa che non siano artigiani o commercianti. Rientrano in questa categoria tutti i lavoratori indipendenti che svolgono un’attività professionale non regolamentata da un Albo.
L’aliquota per il calcolo dei Contributi da pagare nella Gestione Separata INPS è del 26,23%, per i professionisti digitali non assicurati presso altre forme pensionistiche obbligatorie.
Tecnicamente, i Contributi vanno pagati in base a quanto fatturi: maggiore è il tuo fatturato e maggiori saranno di conseguenza i Contributi da versare.
La buona notizia è che la Gestione Separata INPS non ha una contribuzione minima, a differenza della sezione Artigiani e Commercianti che prevede un contributo annuo minimo da versare pari a €3.905,76 per gli Artigiani ed €3.983,76 per i Commercianti (incluse le e-commerce).
Significa che con un fatturato di €0 in un anno, se sei iscritto alla Gestione Separata INPS dovrai versare €0 di contributi.
Per qualsiasi dubbio o chiarimento sulla Partita IVA, contatta il nostro Team.

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