Il Governo ha deciso di ridurre le Agevolazioni Fiscali previste per i rimpatriati in Italia.
Le nuove disposizioni si riferiscono all’anno fiscale che parte il 1 Gennaio 2024.
Da quel giorno in poi, sono cambiate le carte in tavola per i Freelance e per i lavoratori autonomi che decideranno di rientrare in Italia dopo un periodo all’estero.
La direzione che il Governo intende percorrere è ormai molto chiara.
Vediamo insieme il cosa consiste la stretta sulle Agevolazioni Fiscali per rimpatriati in Italia.
Indice:
ToggleLe Agevolazioni fino al 31 Dicembre 2023
Chi rientra in Italia entro il 31 Dicembre 2023, potrà ancora usufruire delle “vecchie” Agevolazioni Fiscali.
Esse consistono in una riduzione percentuale del Reddito Imponibile, che rappresenta la base di calcolo di Imposte e Contributi.
Detassazione dei Redditi
Il contribuente che rientra in Italia verrà tassato solo per il 30% del reddito da lavoro dipendente e da lavoro autonomo.
L’agevolazione è ancora più vantaggiosa per chi trasferisce la residenza dall’Estero in una delle seguenti regioni: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna, Sicilia.
In quest’ultimo caso, il reddito verrà tassato solo per il 10%.
La detassazione del reddito imponibile è valida sia ai fini IRPEF che ai fini dei Contributi Previdenziali.
Il beneficio della detassazione dura per 5 anni, incluso l’anno in cui si sposta la residenza dall’Estero in Italia.
Di conseguenza, se il trasferimento avviene entro il 31 Dicembre 2023, i periodi agevolati saranno gli anni fiscali 2023, 2024, 2025, 2026 e 2027.
Stiamo parlando di una delle Agevolazioni Fiscali per Rimpatriati più convenienti d’Europa, che ha spinto negli ultimi anni sempre più Italiani a rientrare in patria dopo un periodo di lavoro all’estero.
Rimpatriati con Figli a Carico
Se hai almeno un figlio minorenne o a carico, oppure se acquisti almeno un’unità immobiliare residenziale in Italia dopo il trasferimento o nei 12 mesi precedenti, la detassazione si applica per 5 periodi d’imposta ulteriori, per un totale di 10 anni.
In questo caso, l’Agevolazione per chi si trasferisce in Italia entro il 31 Dicembre 2023 verrà applicata dall’anno fiscale 2023 fino all’anno fiscale 2032 (incluso).
Per il periodo di prolungamento (dal 6° al 10° anno), i redditi agevolati concorrono alla formazione dell’imponibile per il 50% del loro ammontare.
Se hai almeno tre figli minorenni o a carico, il reddito verrà tassato al 10% per il periodo di prolungamento.
Riassumendo, la detassazione dei redditi per i rimpatriati fino al 31 Dicembre 2023 funziona così:
Agevolazioni Fiscali per Rimpatriati in Italia – “Vecchia” Normativa (fino al 31 Dicembre 2023)
DESCRIZIONE | % DI REDDITO TASSATO |
Rientro in Italia | 30% per 5 anni |
Rientro in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna o Sicilia | 10% per 5 anni |
Rientro in Italia con almeno 1 figlio minorenne o a carico | • 30% per 5 anni + 50% per altri 5 anni • 10% per 5 anni (se rientri in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna o Sicilia) + 50% per altri 5 anni |
Rientro in Italia con almeno 3 figli minorenni o a carico | • 30% per 5 anni + 10% per altri 5 anni • 10% per 5 anni (se rientri in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna o Sicilia) + 10% per altri 5 anni |
Rientro in Italia con acquisto di almeno un’unità immobiliare residenziale in Italia dopo il trasferimento o nei 12 mesi precedenti | • 30% per 5 anni + 50% per altri 5 anni • 10% per 5 anni (se rientri in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna o Sicilia) + 50% per altri 5 anni |
Requisiti
Per poter beneficiare della “vecchia” detassazione dei redditi, è necessario rispettare i seguenti requisiti:
- il lavoratore non deve essere stato residente in Italia nei 2 anni precedenti il trasferimento e si impegna a risiedervi per almeno 2 anni
- l’attività lavorativa è svolta prevalentemente nel territorio italiano
L’iscrizione all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (AIRE) non è un requisito da rispettare per accedere alla “vecchia” Agevolazione Fiscale.
Possono infatti accedere al regime agevolato anche i cittadini italiani non iscritti all’AIRE, purché nei 2 periodi d’imposta precedenti il trasferimento abbiano risieduto in un altro Stato ai sensi di una convenzione contro le doppie imposizioni.
Cosa cambia dal 1 Gennaio 2024
La nuova normativa fiscale cambia le carte in tavola per i Freelance e per i lavoratori autonomi che decideranno di rientrare in Italia dal 1 Gennaio 2024 dopo un periodo all’estero.
Rispetto alle “vecchie” Agevolazioni Fiscali per rimpatriati, le nuove disposizioni prevedono una riduzione del beneficio.
Vediamo insieme cosa cambierà dal 1 Gennaio 2024:
1. Aliquota meno conveniente
La base imponibile per il calcolo di Imposte e Contributi passerà dal 30% al 50% del Reddito.
Ciò significa che su €100 di Reddito annuo, le Imposte e i Contributi verranno calcolati su una base di €50 e non più su una base di €30.
2. Addio agevolazioni per il Sud Italia
Non sarà più prevista l’ulteriore riduzione del Reddito Imponibile al 10% per i contribuenti che spostano la residenza in una delle regioni del Sud Italia.
In altre parole, non vi saranno più distinzioni geografica per l’applicazione delle Agevolazioni Fiscali per rimpatriati.
3. Introduzione del Limite di €600.000
Le Agevolazioni Fiscali per chi rientra in Italia si applicheranno solo ai Redditi annui inferiori ad €600.000.
Nella “vecchia” normativa, non era previsto alcun limite massimo di reddito su cui applicare le agevolazioni.
4. Requisiti più stringenti
Per poter usufruire della riduzione del Reddito Imponibile una volta rientrati in Italia, è necessario aver vissuto per 3 anni all’estero (con la “vecchia” normativa ne bastavano 2).
Inoltre, per beneficiare dell’Agevolazione è necessario impegnarsi a vivere in Italia per un periodo di almeno 5 anni (con la “vecchia” normativa ne bastavano 2).
5. Abolizione dei 5 anni aggiuntivi
La nuova norma abolirà la possibilità di estendere il periodo agevolativo da 5 a 10 anni.
Con la “vecchia” normativa era possibile usufruire dei benefici per 5 anni extra, per un totale di 10 anni, in presenza di figli a carico o con l’acquisto di un immobile in Italia.
A partire dal 1 Gennaio 2024, questo non sarà più possibile.
Le Agevolazioni Fiscali per impatriati in Italia saranno utilizzabili per un massimo di 5 anni totali, non estendibili, indipendentemente dalla presenza di figli a carico o di immobili acquistati in Italia.
Cosa ne penso di questa riforma?
La Detassazione dei Redditi per i lavoratori impatriati in Italia era una delle Agevolazioni Fiscali più convenienti del nostro Paese.
Inoltre, il nostro era uno dei Regimi Fiscali Agevolativi per Rimpatriati più convenienti d’Europa.
Nel 2023, EasyDigit ha registrato il record di pratiche di lavoratori impatriati.
Abbiamo seguito tantissimi casi di Freelance e lavoratori dipendenti che hanno deciso di rientrare in Italia dopo un periodo di vita all’estero, attratti dall’indiscussa convenienza della “vecchia” normativa fiscale.
Dal 1 Gennaio 2024 le cose cambiano, purtroppo in peggio.
Gli Italiani all’estero saranno meno incentivati a rientrare in Italia.
Da professionista per Nomadi Digitali e Professionisti Online, sono assolutamente sicuro che queste novità cambieranno la vita di molte persone ancora “indecise” su un eventuale rientro futuro in Italia.
La spinta viene data da dentro a fuori, non da fuori a dentro.
Con questa manovra, il Governo non sta accogliendo a braccia aperte i contribuenti “indecisi” su un eventuale rientro, ma gli sta dicendo:
“Tornate in Italia, ma noi vi aiutiamo meno di prima”
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