Ditta Individuale: Se passo alla S.a.s. pago meno tasse?

Scritto da: Pasquale Cappabianca

Prima di valutare la convenienza fiscale della S.a.s. rispetto alla Ditta Individuale, è importante capire in cosa consistono queste due forme giuridiche.

Cos’è la Ditta Individuale?

La Ditta Individuale è la forma giuridica più semplice ed immediata per svolgere la tua attività imprenditoriale o professionale.

Il concetto alla base della Ditta Individuale è molto semplice: essa non è un’entità giuridica separata dalla Persona Fisica dell’imprenditore / professionista, ma di fatto coincide con quest’ultima.

Aprire una Ditta Individuale significa semplicemente dotarsi di una Partita IVA e continuare ad essere identificati dal Fisco come una Persona Fisica.

Di conseguenza:

  • Il titolare dell’attività è illimitatamente responsabile dell’attività di Business
  • Il titolare dell’attività risponde con il proprio patrimonio personale delle obbligazioni dell’Attività
  • Il patrimonio del titolare coincide con il patrimonio dell’Attività

Puoi aprire una Ditta Individuale per svolgere un’attività Commerciale, Artigianale o Professionale.

In tutti i casi, sarai tenuto al versamento delle Imposte e dei Contributi Previdenziali.

Le Imposte di una Ditta Individuale sono alternativamente l’IRPEF, se sei in Regime Ordinario, o l’Imposta Sostitutiva, se sei in Regime Forfettario.

I Contributi, invece, vengono calcolati e versati in modo diverso a seconda della Cassa Previdenziale a cui fa riferimento il tipo di attività che svolgi:

  • Cassa INPS – Artigiani e Commercianti
  • Cassa INPS – Gestione Separata
  • Cassa Professionale

La procedura per aprire una Ditta Individuale è abbastanza semplice e non serve nessun atto Notarile.

Se svolgi un’attività Artigianale o Commerciale, per aprire la Ditta Individuale devi:

  1. Aprire la Partita IVA
  2. Iscriverti alla Cassa INPS – Artigiani e Commercianti
  3. Iscriverti al Registro delle Imprese in Camera di Commercio
  4. Presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al Comune di riferimento

Se invece svolgi un’attività Professionale, i passaggi per l’apertura sono più semplici.

In questo caso devi:

  1. Aprire la Partita IVA
  2. Iscriverti alla Cassa INPS – Gestione Separata o alla tua Cassa Professionale di riferimento

La Ditta Individuale può optare per due Regimi Fiscali alternativi: il Regime Ordinario ed il Regime Forfettario.

Ciascun Regime prevede una metodologia diversa per il calcolo di Imposte e Contributi.

Ti consiglio di dare un’occhiata al nostro articolo per un approfondimento:

Imposte e Contributi della Ditta Individuale

Gli Imprenditori ed i Professionisti che aprono una Partita IVA come Ditta Individuale dovranno pagare sia le Imposte che i Contributi.

Le aliquote e le modalità di calcolo degli importi da versare variano a seconda di due variabili:

  • Variabile 1: Regime Fiscale adottato
  • Variabile 2: Cassa Previdenziale di riferimento

IMPOSTE da versare in base al Regime Fiscale

Regime FiscaleImpostaAliquote
OrdinarioIRPEFdal 23% al 43%
ForfettarioImposta Sostitutiva5% o 15%

CONTRIBUTI da versare in base alla Cassa di Riferimento

Cassa di RiferimentoAliquota
INPS – Artigiani24%
INPS – Commercianti24,48%
INPS – Gestione Separata26,23%
Cassa Professionalevaria in base alla Cassa

Il Regime Fiscale per una Ditta Individuale può essere Ordinario o Forfettario.

I contribuenti in Regime Ordinario pagano l’IRPEF, ovvero l’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche.

Le aliquote per il calcolo dell’IRPEF in Regime Ordinario vanno dal 23% al 43%, in base ai diversi Scaglioni di Reddito.

I contribuenti in Regime Forfettario, invece, pagano l’Imposta Sostitutiva, che appunto si sostituisce all’IRPEF.

Le aliquote per il calcolo dell’Imposta Sostitutiva in Regime Forfettario sono del 5% per le start-up e del 15% per gli altri contribuenti.

Cos’è la S.a.s. ?

La S.a.s., acronimo di “Società in Accomandita Semplice”, è una forma giuridica che puoi adottare per svolgere la tua attività Imprenditoriale o Professionale.

A differenza della Ditta Individuale, la S.a.s. rientra nella categoria delle Società.

Più in particolare, viene classificata come Società di Persone.

Questo significa che:

  • La S.a.s. non ha personalità giuridica e quindi non è un soggetto giuridico pienamente distinto dalle persone dei Soci.
  • I soci della S.a.s. devono essere almeno 2, di cui uno accomandante e l’altro accomandatario

I Soci accomandanti sono esclusi dall’amministrazione della S.a.s.

Essi, inoltre, rispondono per le obbligazioni sociali solo limitatamente alla quota conferita. In altre parole, non espongono il proprio patrimonio personale ai rischi dell’attività della S.a.s.

Gli accomandanti sono dei semplici Soci di Capitale e non sono obbligati a versare i Contributi INPS.

A portare avanti la S.a.s. sotto il profilo gestionale ed operativo sono invece gli accomandatari.

Gli accomandatari gestiscono di fatto la S.a.s. e rispondono illimitatamente e solidalmente delle obbligazioni sociali. 

Di conseguenza, gli accomandatari mettono sul piatto della bilancia anche il proprio patrimonio personale, che può essere aggredito dai creditori in caso di insolvenza della S.a.s.

Gli accomandatari sono gli unici ad avere l’obbligo di iscriversi alla gestione Artigiani e Commercianti dell’INPS e a versare i relativi Contributi.

Imposte e Contributi della S.a.s.

La S.a.s. è tenuta solo al versamento dell’IRAP, con aliquota ordinaria del 3,9%

Non è soggetta quindi al pagamento dell’IRES, in quanto è una Società di Persone e non una Società di Capitali.

I Soci della S.a.s., in qualità di persone fisiche sono tenuti al versamento di:

  • IRPEF
  • Contributi INPS (solo per i soci accomandatari)

I Soci verseranno IRPEF e Contributi INPS solo sulla propria quota di partecipazione all’utile della S.a.s.

In altre parole, se la S.a.s. genera un utile di €100.000 e i due Soci partecipano rispettivamente al 20% e l’80%, il primo Socio pagherà IRPEF e Contributi INPS su €20.000 e il secondo socio solo su €80.000.

La ripartizione delle quote di utile è uno dei vantaggi principali della S.a.s., che permette ai suoi Soci di rientrare in Scaglioni di Reddito più bassi e pagare meno Imposte e Contributi.

Quando conviene la S.a.s. rispetto alla Ditta Individuale?

Innanzitutto, potresti valutare l’apertura di una S.a.s. se hai uno o più soci con cui potresti condividere oneri ed onori.

Se sei da solo, devi optare obbligatoriamente per la Ditta Individuale o per una Società di Capitali, come ad esempio la S.r.l.s. unipersonale o la S.r.l. unipersonale.

In secondo luogo, potresti valutare la S.a.s. se vuoi escludere uno o più soci dalla responsabilità illimitata.

Grazie al meccanismo della divisione tra soci accomandatari ed accomandanti, questi ultimi vengono tagliati fuori dalla gestione della S.a.s., ma allo stesso tempo non sono costretti a rispondere con il proprio patrimonio personale delle obbligazioni sociali.

Sono, di conseguenza, più “protetti” rispetto ai soci accomandatari.

Infine, potresti considerare la S.a.s. come una valida alternativa alla Ditta Individuale se pensi di poter beneficiare della ripartizione delle quote di utile ai fini fiscali.

Ricapitolando, la S.a.s. potrebbe essere più conveniente della Ditta Individuale se:

  1. Hai uno o più Soci con cui condividere rischi e guadagni
  2. Uno o più Soci vogliono evitare di esporre il patrimonio personale
  3. Pensi di poter beneficiare della ripartizione delle quote di utile ai fini fiscali

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