Il Trattamento di Fine Mandato (T.F.M.), oltre ad essere una “buona uscita” per l’Amministratore, è una strategia di Pianificazione ed Efficienza Fiscale per le S.r.l.
Si tratta di un accantonamento periodico di un importo da destinare agli Amministratori (o all’Amministratore Unico) della S.r.l., una volta terminato l’incarico amministrativo.
In altre parole, il T.F.M. rappresenta un compenso ulteriore per gli Amministratori della Società, che potranno beneficiarne alla fine del proprio Mandato.
Per la Società, il T.F.M. rappresenta un Costo deducibile al 100%, che contribuisce a ridurre il Reddito Imponibile e, di conseguenza, che permette di comprimere il carico fiscale.
Indice:
ToggleCome funziona il T.F.M.?
Il Trattamento di Fine Mandato deve essere previsto dall’Atto Costitutivo o dallo Statuto della Società.
Tuttavia, è possibile istituirlo anche successivamente, attraverso un Verbale di Assemblea dei Soci, che ne determini la periodicità e l’importo.
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Periodicità
Normalmente, l’accantonamento del T.F.M. avviene mensilmente, ma i Soci possono stabilire anche una periodicità diversa.
Ad esempio, si può rilevare l’accantonamento del T.F.M. anche una sola volta all’anno.
Importo
L’importo del T.F.M. non è stabilito univocamente dalla normativa fiscale, ma in generale deve essere congruo a:
- complessità dell’attività svolta dall’Amministratore
- dimensioni, redditività, utili e volume d’affari della Società
L’importo del T.F.M. può essere Fisso, Variabile o Misto.
Ad esempio:
T.F.M. Fisso | Esempio: €1.000 al mese |
T.F.M. Variabile | Esempio: 1% del Fatturato Annuo |
T.F.M. Misto | Esempio: €400 al mese + 1% dell’Utile di Esercizio |
In ogni caso, l’importo (o la modalità di calcolo) del T.F.M. deve essere preventivamente determinato dai Soci.
Aspetti fiscali per la Società
La Società che accantona il Trattamento di Fine Mandato genera un Costo, che finisce direttamente nel Conto Economico.
L’accantonamento per T.F.M. gode di una deducibilità del 100%.
Il T.F.M., infatti, rientra tra i “Costi del Personale”, per cui è deducibile al 100% ai fini IRES (Imposta sul Reddito delle Società).
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Per la Società, la deduzione delle quote di indennità T.F.M. può avvenire per competenza o per cassa.
In particolare, si può procedere alla deduzione per competenza solo se il T.F.M. risulta da un atto avente data certa e anteriore all’inizio del rapporto.
In caso contrario, le indennità di fine mandato seguono il principio di cassa, ovvero risultano deducibili nel periodo d’imposta in cui avviene il pagamento.
In ogni caso, al momento dell’erogazione, la Società deve applicare una Ritenuta IRPEF del 20%.
Ai fini del calcolo dell’IRAP, il T.F.M. non è rilevante e non rappresenta un Costo Deducibile.
Quindi, la deducibilità al 100% si applica solo per il calcolo dell’IRES.
Aspetti fiscali per l’Amministratore
L’Amministratore paga le Imposte sul T.F.M. solo quando quest’ultimo gli viene erogato dalla Società.
Nel corso degli anni, quando il T.F.M. viene semplicemente accantonato dalla Società, l’Amministratore non sarà soggetto al versamento di alcuna imposta.
Questo perché il T.F.M. non rappresenta (ancora) un Reddito per l’Amministratore, ma lo diventerà solo nel momento in cui l’importo accantonato viene effettivamente pagato dalla Società, alla fine del Mandato.
Per questo motivo, il Trattamento di Fine Mandato viene considerato come una retribuzione differita.
Ma arriviamo al dunque:
Quante tasse paga l’Amministratore che percepisce il T.F.M.?
Sull’importo percepito a titolo di T.F.M., l’Amministratore deve pagare, alternativamente:
- Tassazione Separata
- Tassazione Ordinaria
A questo punto, non ci resta che capire in quale caso il T.F.M. è soggetto a Tassazione Separata e quando, invece, sconta la Tassazione Ordinaria.
Tassazione Separata: Quando si Applica?
La Tassazione Separata per il Trattamento di Fine Mandato si applica solo quando il diritto a percepire l’indennità deriva da un accordo stipulato prima dell’inizio dell’incarico dell’amministratore, con una data certa e verificabile.
Questo è quanto stabilito dall’articolo 17, comma 1, lettera c del TUIR, che prevede l’applicazione della Tassazione Separata per importi ricevuti a conclusione di una collaborazione coordinata e continuativa, purché il documento che definisce tale diritto sia stato redatto prima dell’inizio della collaborazione e abbia una data certificata.
La Tassazione Separata consiste nell’applicazione dell’aliquota media calcolata sul reddito del biennio precedente dell’Amministratore.
Ricorda:
Per importi che superano €1mln, il diritto a percepire il TFM a partire dal 1° gennaio 2011 comporta un trattamento fiscale differente.
Fino al limite di €1mln, infatti, si applica la Tassazione Separata, mentre l’eccedenza viene tassata secondo l’aliquota ordinaria.
Tassazione Ordinaria: Quando si Applica?
Se non esiste un accordo con data certa precedente all’inizio dell’incarico, il T.F.M. è soggetto alla Tassazione Ordinaria, anziché Separata.
In questo caso, l’importo viene assoggettato alle aliquote progressive IRPEF, che vanno dal 23% al 43%.
Questo tipo di tassazione può, talvolta, rendere meno vantaggioso l’utilizzo del T.F.M., riducendo significativamente il beneficio fiscale e richiedendo una pianificazione attenta per evitare un carico fiscale elevato.
Aspetti Contributivi
Il T.F.M., ai fini fiscali, è assimilato ai redditi di collaborazione coordinata.
Di conseguenza, è soggetto a contribuzione, al lordo della Ritenuta IRPEF del 20%, nella misura prevista dalla Gestione Separata INPS.
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