Fattura Elettronica in Forfettario: Guida Completa Step-By-Step

Scritto da: Pasquale Cappabianca

Se sei in Regime Forfettario, devi emettere le tue Fatture in formato elettronico se:

  • Nel 2021 hai percepito ricavi o compensi superiori a €25.000, oppure
  • Se emetti Fatture dopo il 1 Gennaio 2024

Dal 1 Gennaio 2024, infatti, l’obbligo di Fatturazione Elettronica si estende a tutti i Forfettari, indipendentemente dai ricavi o compensi percepiti.

Quando devi emettere la Fattura Elettronica?

Entro 12 giorni lavorativi dalla data di ricezione del bonifico su Conto Corrente.

Il Regime Forfettario applica la Contabilità per Cassa (e non per Competenza), per cui la data dell’operazione di Vendita coincide con la data in cui ricevi i soldi sul tuo Conto Corrente (Italiano o Estero).

A partire da quella data, hai 12 giorni lavorativi (esclusi Sabato, Domenica e Festivi) per emettere la relativa Fattura Elettronica.

Come si crea una Fattura Elettronica?

Con un Software che supporta il formato .xml abilitato alla trasmissione della Fattura al Sistema di Interscambio (SDI) dell’Agenzia delle Entrate.

Sul mercato esistono molti software a pagamento, come Fatture in Cloud o Aruba.

Tuttavia è possibile generare ed inviare le tue Fatture Elettroniche in modo completamente gratuito.

L’Agenzia delle Entrate mette a disposizione dei contribuenti un Software gratuito di compilazione e trasmissione delle fattura, facile da utilizzare e alla portata di tutti, chiamato “Fatture e corrispettivi”.

Vediamo insieme come generare ed inviare una Fattura Elettronica Step-By-Step.

Guida Completa

1. Apri il sito dell’Agenzia delle Entrate

2. Clicca sul pulsante “Area riservata”

3. Clicca sul pulsante “Accedi alla nuova area riservata”

4. Scegli la modalità di autenticazione

5. Una volta effettuato l’accesso, clicca sul pulsante “Fatturazione elettronica”

6. Accedi a “Fatture e Corrispettivi”

7. Seleziona “Me stesso”

8. Clicca su “Fatturazione elettronica e Conservazione”

9. Clicca su “Fattura ordinaria”

10. Iniziamo con la generazione della tua Fattura Elettronica.

La prima sezione da compilare è “I miei dati”, in cui devi inserire:

  • Partita Iva
  • Nome e Cognome
  • Regime Fiscale Prevalente: Regime Forfettario
  • Indirizzo

Una volta inseriti i tuoi dati, clicca su:

11. Nella sezione “Cliente”, inserisci i dati del tuo cliente:

  • Partita IVA / Codice Fiscale
  • Denominazione
  • Indirizzo
  • Codice destinatario / PEC destinatario

Il Codice destinatario è un codice di 7 caratteri associato al soggetto che riceve la tua fattura.

Se il destinatario riceve la fattura tramite PEC, nel campo “Codice destinatario” inserisci “0000000”. Questo vale anche nel caso in cui il destinatario è una persona fisica senza Partita IVA.

Se invece il destinatario è un soggetto Estero, nel campo “Codice destinatario” inserisci “XXXXXXX” e lascia vuoto il campo “PEC”.

Deve essere il tuo cliente a fornirti il suo codice destinatario o la sua PEC.

Ricapitolando:

ClienteCodice UnivocoPEC
SocietàDeve fornirlo il cliente
(inserire 0000000 se riceve via PEC)
Deve fornirla il cliente
(lasciare il campo vuoto se riceve con Codice Univoco)
Persona fisica con P.IVADeve fornirlo il cliente
(inserire 0000000 se riceve via PEC)
Deve fornirla il cliente
(lasciare il campo vuoto se riceve con Codice Univoco)
Persona fisica senza P.IVA0000000Puoi lasciare il campo vuoto
Soggetto estero
(Società o Privato)
XXXXXXXPuoi lasciare il campo vuoto

Una volta compilati i dati del Cliente, clicca su “Salva dati cliente” per conservare l’anagrafica in Rubrica.

Dopodiché, clicca su:

12. Nella sezione “Dati della fattura” inserisci i dettagli della fattura:

  • Tipo di documento: Fattura
  • Numero documento
    Le fatture che emetti devono seguire una numerazione progressiva crescente, quindi se stai generando la tua prima fattura, inserisci “1” come numero documento
  • Data
  • Valuta: EURO
  • Beni e servizi
    In questo box devi aggiungere i beni e servizi che stai vendendo.

Per inserire un bene o un servizio alla fattura clicca su:

A questo punto vanno inseriti i dettagli della vendita:

DescrizioneNatura e qualità dell’oggetto della cessione o della prestazione
QuantitàNumero di unità oggetto della cessione
Prezzo unitarioIl prezzo del singolo bene o del servizio fornito
Aliquota IVA0%
Natura IVANon soggette – altri casi
Prezzo totaleImporto totale del bene o servizio, esclusa l’IVA

I contribuenti in Regime Forfettario devono selezionare per ogni Fattura l’Aliquota IVA dello 0% e la Natura IVA “Non soggette – altri casi”.

Questo vale per tutti i tipi di Cliente:

ClienteAliquota IVANatura IVA
Privato senza P.IVA (Italia)0%Non soggette – altri casi
Privato con P.IVA (Italia)0%Non soggette – altri casi
Società (Italia)0%Non soggette – altri casi
Privato senza P.IVA (Estero)0%Non soggette – altri casi
Privato con P.IVA (Estero)0%Non soggette – altri casi
Società (Estero)0%Non soggette – altri casi

Imposta di Bollo di €2

I Forfettari devono pagare l’Imposta di Bollo di €2 per ogni Fattura Elettronica che supera l’importo di €77,47.

Tuttavia, quando emetti una Fattura ad un Cliente, puoi decidere di addebitargli l’Imposta di Bollo di €2 in Fattura.

Per fare ciò, nella sezione “Dati della fattura” clicca su:

A questo punto, aggiungi l’Imposta di Bollo come se fosse un’ulteriore Riga di Servizio o Prodotto che stai vendendo al Cliente:

Salva, torna alla sezione “Dati della fattura” e spunta la casella “Dati bollo” dal menù a destra:

Comparirà una nuova sezione, chiamata “Dati bollo”, che va compilata come segue:

Ricorda:

Per i Forfettari, l’Imposta di Bollo di €2 addebitata al Cliente in Fattura rappresenta un Reddito Imponibile.

In altre parole, pagherai le Imposte e i Contributi anche sui €2 di Imposta di Bollo che inserisci nelle Fatture di Vendita e fai pagare al Cliente.

Consiglio:

Il mio punto di vista, com’è noto ai clienti di EasyDigit, è:

Se sei in Regime Forfettario, evita di addebitare l’Imposta di Bollo di €2 al Cliente.

Questo perchè:

  • L’Imposta di Bollo addebitata al Cliente rappresenta un Reddito Imponibile.

    Di conseguenza, è vero che incassi €2 in più dal cliente, ma quell’importo sarà tassato in fase di Dichiarazione dei Redditi.

  • Non ne vale la pena!

    Addebitare l’Imposta di Bollo al Cliente potrebbe trasmettere a quest’ultimo il concetto erroneo di “Costo Nascosto” e talvolta incidere addirittura sulla percezione del tuo Personal Brand.

    Vista l’entità davvero piccola del guadagno, io consiglio di evitare di addebitare €2 in Fattura al Cliente.

Rivalsa INPS

Quando emetti una Fattura di prestazione di Servizi, puoi scegliere di addebitare al Cliente una Rivalsa Contributiva INPS.

La Rivalsa è un importo, calcolato con aliquota del 4%, che si somma al valore complessivo della vendita.

Puoi applicare la Rivalsa INPS solo se sei iscritto alla Gestione Separata INPS.

Ad esempio, se sei un Consulente di Marketing e svolgi una prestazione professionale del valore di €2.000, puoi emettere una Fattura che include:

Consulenza Professionale: €2.000
Rivalsa INPS 4%: €80
Totale Fattura: €2.080

Per applicare la Rivalsa INPS in fattura, nella sezione “Dati della fattura”, spunta la casella “Dati cassa previdenziale” dal menu a destra:

Comparirà una nuova sezione da compilare, denominata “Dati cassa previdenziale 1”, nella quale andranno inseriti i dati relativi alla Rivalsa INPS da applicare in Fattura:

Ricorda:

La Rivalsa INPS in Fattura rappresenta un Reddito Imponibile.
Quindi, su quell’importo pagherai sia le Imposte che i Contributi.

Consiglio:

Così come per l’Imposta di Bollo, anche per la Rivalsa INPS il mio consiglio resta lo stesso:

Se sei in Regime Forfettario, evita di addebitare la Rivalsa INPS al Cliente.

Questo perché la Rivalsa INPS potrebbe essere percepita dal Cliente come un “Costo Nascosto”, quando invece è semplicemente un ulteriore compenso che stai incassando per la tua Prestazione Professionale.

Tanto vale utilizzare un’unica Riga in Fattura, con l’importo totale della tua prestazione, senza specificare che parte di esso rappresenta una Rivalsa INPS.

Ai fini fiscali e contributivi, l’effetto per te è esattamente lo stesso, ma la Fattura risulta più chiara e pulita.

Contributo Integrativo

Se invece sei iscritto ad una Cassa Privata (es. architetti, avvocati, geometri, commercialisti, biologi, medici, ecc.), anziché applicare la Rivalsa INPS del 4%, puoi applicare in Fattura il “Contributo Integrativo”.

L’aliquota per calcolare il Contributo Integrativo è diversa per ciascuna Cassa Professionale di riferimento.

Ad esempio, l’aliquota del Contributo Integrativo per i Biologi è del 2%.

Per inserire il Contributi Integrativo in Fattura, nella sezione “Dati della fattura”, spunta la casella “Dati cassa previdenziale” dal menu a destra:

Comparirà una nuova sezione da compilare, denominata “Dati cassa previdenziale 1”, nella quale andranno inseriti i dati relativi alla Contributo Integrativo da applicare in Fattura.

Ad esempio:

Ricorda:

Il Contributo Integrativo in Fattura non rappresenta un Reddito Imponibile.
Quindi, su quell’importo non dovrai pagare né le Imposte e né i Contributi.

Invio della Fattura

Una volta inseriti in fattura i beni e i servizi venduti, inserisci l’importo totale IVA inclusa nel box “Importo totale documento” e clicca su:

13. Nella schermata riepilogativa, verifica che tutti i dati siano stati inseriti correttamente.

Dopodiché clicca su “Conferma” e infine su “Sigilla”.

14. La tua fattura è pronta per essere inviata.

Per trasmettere la fattura al Sistema di Interscambio, clicca su “Invia”.

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