Grazie all’Internazionalizzazione dei Mercati e al Nomadismo Digitale, sempre più spesso i Professionisti Digitali si ritrovano di fronte alla prospettiva di collaborare con Committenti Esteri, sia in UE che Extra-UE.
Quali sono le alternative disponibili per lavorare per un Committente Estero?
In questo articolo ne analizziamo 3, le più comuni:
- Permanent Establishment
- Employer of Record
- Partita IVA
Iniziamo!
Indice:
ToggleIl Committente Estero è un Datore di Lavoro o un Cliente?
Innanzitutto, bisogna capire se il Committente Estero sia disposto a configurarsi come Datore di Lavoro o come Cliente.
La differenza è sostanziale.
Se il Committente Estero è un Datore di Lavoro, procederà all’emissione di una busta paga, dalla quale verranno trattenute le Imposte ed i Contributi Previdenziali.
E’ il caso del Permanent Establishment e dell’Employer of Record.
Di contropartita, se il Committente Estero agisce come Cliente, sarà il Professionista Italiano a dover emettere una Fattura, utilizzando la propria Partita IVA Italiana, con frequenza ed importi stabili da un eventuale Contratto di Collaborazione Professionale con il Cliente Estero.
In questo caso, il Committente Estero non si occuperà di effettuare le trattenute per le Imposte e per i Contributi Previdenziali, che verranno versate autonomamente dal Professionista.
Permanent Establishment
Per Permanent Establishment si intende una sede fissa di affari per mezzo della quale il Committente Estero non residente in Italia esercita, in tutto o in parte, la sua attività sul territorio dello Stato Italiano.
E’ importante sottolineare che la Permanent Establishment, o “stabile organizzazione”, è un soggetto giuridico separata rispetto alla Casa Madre, che resterà non residente in Italia.
Attraverso la Permanent Establishment, il Committente Estero può configurarsi come un vero e proprio Datore di Lavoro in Italia ed assumere il Professionista come Lavoratore Dipendente.
Come accennato in precedenza, in questo caso il Committente Estero formulerà una busta paga periodica, all’interno della quale figureranno le relative trattenute relative alle Imposte ed ai Contributi Previdenziali.
In sostanza, il Committente Estero agisce come “sostituto d’imposta”, il quale provvederà a versare all’Agenzia delle Entrate le Imposte ed i Contributi Previdenziali per il Dipendente.
La soluzione della Permanent Establishment non è sempre praticabile, in quanto spesso i Committenti Esteri non hanno una stabile organizzazione in Italia e sono restii ad istituirne una, a causa dei costi da sostenere e della burocrazia.
Questo accade soprattutto quando il Committente Estero ha in Italia solo uno o pochi Professionisti con cui desidera collaborare, pertanto potrebbe non voler stabilire un “branch” della propria organizzazione in Italia.
Employer of Records
Un Employer of Record (“E.O.R.”) è un’organizzazione che assume formalmente la responsabilità legale dei dipendenti, gestendo tutte le formalità legate all’impiego, come la retribuzione, le Imposte, i Contributi Previdenziali ed il rispetto delle normative del lavoro, per conto di un’altra azienda.
Il Committente Estero ed il Lavoratore Italiano potrebbero nominare un Employer of Record come intermediario.
Le relazioni contrattuali, in questo caso, saranno 2:
Il Lavoratore firmerà un contratto di Lavoro Dipendente con l’Employer of Record, dal quale riceverà una busta paga.
L’Employer of Record agirà da sostituto d’imposta, al posto del Committente Estero.
In questo modo, il Committente Estero eviterà l’istituzione di un Permanent Establishmente in Italia, ma ricorda che l’Employer of Record dovrà essere compensato con delle fees, a carico del Committente Estero o del Lavoratore Italiano (o di entrambi).
Partita IVA
Una delle soluzioni più utilizzate dai Professionisti residenti in Italia che intendono instaurare un rapporto di collaborazione con un Committente Estero è l’utilizzo di una Partita IVA Italiana.
Quest’ultima può essere intestata direttamente al Professionista (persona fisica) o ad una sua Società (persona giuridica).
Rispetto alle soluzione della Permanent Establishment e del Employer of Record, la Partita IVA è sicuramente la modalità di collaborazione più semplice, sia per il Professionista che per il Committente Estero.
Questo perchè il Committente non è costretto a creare una “stabile organizzazione” in Italia (se non ne dispone già) e a sostenere i relativi costi di apertura e gestione.
Inoltre, in questo modo si evita di coinvolgere terze parti nel rapporto di collaborazione tra il Professionista residente in Italia ed il Committente Estero, i quali gestiranno tutto in piena autonomia.
Nel caso di un rapporto di collaborazione con Partita IVA, il Committente non avrà il ruolo di sostituto d’imposta, ma sarà semplicemente un Cliente del Professionista, il quale provvederà ad emettere una o più fatture per i servizi resi.
Il Professionista Italiano dovrà poi provvedere a dichiarare i propri incassi al Fisco Italiano e a versare le relative Imposte e Contributi in autonomia.
Di contropartita, il Committente Estero dovrà semplicemente limitarsi a pagare i compensi al Professionista, senza nessun obbligo dichiarativo o impositivo nei confronti dell’Agenzia delle Entrate Italiana.
Un regime fiscale che potrebbe risultare particolarmente conveniente per il Professionista Digitale residente in Italia è il Regime Forfettario.
Per saperne di più, dai un’occhiata al nostro articolo:
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